mercoledì 27 ottobre 2010

Il Burnjak è finito (in ogni senso). E adesso cosa ci aspetta?

Sicuramente è stata l'edizione più balorda, ridicola e discussa di sempre. Perchè?
Sicuramente avete letto i post della settimana scorsa e vi siete fatti un'idea, ma ora di cosa parleremo?
Con sapiente pazienza aspettiamo il Pust (il nostro Carnevale) e sicuramente ci sarà da discutere e documentare gli avvenimenti. Infatti già l'anno scorso più di qualche simpaticone che non si sa divertire neanche al Pust (figuriamoci al Burnjak) avrebbe voluto zittire anche le maschere, anche rivolgendosi alle forze dell'ordine.

Poi a giugno ci sarà di nuovo il Kries (falò di San Giovanni) e anche su questo qualcuno ha già alzato la voce lo scorso anno negando i permessi di occupazione suolo pubblico. Perchè 2 Kries su un territorio così piccolo sono troppi. Ma forse la paura è che si portino via clienti al "tradizionale" tendone di Tribil Inferiore, non curante del fatto che il Kries è una tradizione di ogni paese. E così per un pugno di euro si cancella l'identità e la cultura della gente.
Comunque nelle difficoltà la Polisportiva di Tribil Superiore si sa arrangiare e appoggiata da tutti i paesani (meno quei 3-4 di cui si fa volentieri a meno) ha fatto il suo Kries su suolo privato. Nonostante questo qualcuno avrebbe voluto addirittura denunciare la signora proprietaria del terreno dove è bruciato il falò.
Bisogna stringere i denti ancora qualche anno fino alle prossime elezioni, sempre che Stregna non venga regalata a Cividale.

Mi sembra che gli argomenti non mancheranno!!!

1 commento:

  1. non fatemi pensare troppo al pust, è troppo presto! mi vengono in mente tutte queste cattiverie poi...

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