Attenzione: d’ora in poi bisogna astenersi dal bruciare qualsiasi tipo di ramaglia o di sterpaglia, anche se di modestissima entità e nonostante ciò fosse sin qui contemplato tra le buone pratiche agricole. Il rischio è di incorrere in un reato di tipo penale, punito con la reclusione da due a cinque anni, che in casi gravi possono allungarsi e diventare una sanzione da tre a sei anni.
È, nella sostanza, il messaggio diffuso dall'Anci Friuli Venezia Giulia, dopo che nella riunione del Comitato esecutivo sono state analizzate le ripercussioni in regione del cosiddetto decreto "Terra dei fuochi", diventato la legge numero 2 del 6 febbraio. Le disposizioni, nate per «ottimi motivi», al fine cioè di contrastare la combustione illecita dei rifiuti a seguito dei fatti verificatisi in un'area della Campania, «si ripercuotono anche sull'abbruciamento di sterpaglie strettamente connesse a prassi agricole», ha spiegato ieri ai colleghi il sindaco di Spilimbergo e vice Presidente vicario, Renzo Francesconi, illustrando i dettagli della norma. Tali residui agricoli, infatti, sono assimilati a rifiuti e dunque appiccare il fuoco per distruggerli rientra nel nuovo reato di combustione illecita degli stessi. Una prima ripercussione, l'entrata in vigore della legge l'ha già avuta, perché «il Corpo forestale ha avvertito tutti i Comuni di vigilare e di considerare superate le eventuali disposizioni dei Regolamenti rurali che consentivano in passato abbruciamenti, naturalmente limitati e circostanziati», ha puntualizzato Francesconi, uno dei sindaci che hanno dovuto agire su tali Regolamenti.
«Il divieto di bruciare c'era già - precisa -, ma in casi particolari, contemplati appunto nelle buone prassi agricole come per esempio bruciare qualche vite perché colpita da particolari malattie, rientrava ancora nel novero delle possibilità. Ora non più». Una condizione impossibile da modificare? L'Anci per ora ha lanciato l'allerta affinché le disposizioni non colgano impreparati i cittadini. Contestualmente, però, «ci incontreremo con le associazioni degli agricoltori per verificare quali correttivi si possano richiedere e poi porteremo le istanze, attraverso l'Anci, alla politica nazionale», ha assicurato Francesconi.
Rimane consentito accendere fuochi, tipo il Kries, con debita richiesta al corpo forestale, così come veniva già fatto negli anni passati.
....[...] d’ora in poi bisogna astenersi dal bruciare qualsiasi tipo di ramaglia o di sterpaglia, anche se di modestissima entità e nonostante ciò fosse sin qui contemplato tra le buone pratiche agricole.[...]
RispondiEliminaConsentimi di precisare che, le BPA non consentono la bruciatura dei residui vegetali, sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista strettamente agronomico-ecologico.
Igor
Condiviso nel mio blog,grazie!
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