lunedì 28 maggio 2012

Turismo nelle Valli. Ma di cosa stiamo parlando?

E' da qualche settimana che sento parlare di un nuovo ente che si dovrebbe occupare di organizzare, gestire e sincronizzare gli "inutili" sforzi di associazioni, comuni e operatori turistici sul territorio. 
E' da qualche settimana che "scuoto la testa" e penso a una nuova "istituzione" che servirà a mangiare i soldi dei valligiani e verrà usata come parcheggio per qualche politico locale.
Il mio pensiero sarà sicuramente disfattista e non costruttivo (che va tanto di moda adesso), ma non ritengo che un altro ente aggiunto ai Comuni (che dovrebbero unirsi), alla Comunità montanta (che unisce tutte le valli), al Natisone Gal (che recupera fondi europei per privato e pubblico) possa dare chissà quale impulso al turismo valligiano.
Se gli amministratori locali non riescono a unire, chi del turismo vuole vivere, non vedo come delle persone estranee al voto locale e probabilmente imposte dall'alto di qualche partito possano fare di meglio.
Comunque martedì 5 giugno alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare di San Pietro al Natisone ci sarà l'incontro per "...esaminare la possibilità di sviluppo del settore turistico anche in forma organizzata ed associata..."


E pensare che ci sono comuni in cui se fai un falò (come da tradizione) ti denunciano, anzi vorrebbero...

7 commenti:

  1. Per non essere totalmente disfattista faccio una proposta.
    Si dovrebbero incontrare con cadenza mensile gli assessori al turismo dei vari comuni valligiani e trovare delle comuni strategie per operare sul territorio.
    PS. Comunque è il loro compito, mi sembra.

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  2. Sull’argomento, caro Amerigo, si potrebbe compilare un’antologia di occasioni perdute. Se si vuole guardare al futuro – come credo vada fatto – ci sono delle cose da cui non si può non prescindere: un unico Comune, la creazione di un supporto umano tecnico (che si occupi in particolare di quanto può essere fatto in relazione ai progetti dell’Unione europea, cosa che oggi manca completamente visto che la Comunità montana non lo fa più), e sottolineo tecnico, una fattiva, e sottolineo fattiva collaborazione con i comuni sloveni vicini, da quali, credo, ci sia solo da imparare. Un caro saluto, michele

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  4. Mi piacerebbe capire dove sta il problema... a parte Kobarid-Bovec che hanno oggettivamente una notevole risorsa naturale come la Soča (e l'hanno valorizzata benissimo), prendiamo per esempio il campeggio Podbela: non ci sono particorari attrattive: il corso del natisone è come in Italia, anzi meno pittoresco, eppure il campeggio estivo è pieno; per rimanere sul fiume c'è la zona (discutibilmente ) sbancata di Robič che riempie il parcheggio (a pagamento?)... insomma iniziative a basso costo che portano gente sul fiume. abbiamo pure la fortuna che il Natisone è bello e pulito quanto basta e l'unico "investimento" che sappiam fare è un ponte e l'ennesimo centro commerciale?

    Come dice Michele, abbiamo da imparare dai vicini, ma è più probabile che recepiremo il lato palazzinaro, emulando gli "splendori" come i casinò di Staro Selo o Vencò.

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    1. Caro Diego, hai portato un bellissimo esempio per far capire bene come siamo messi in Italia. Il fiume Natisone in Italia non è balneabile nonostante venga "balneato" fino a Premariacco.
      Quello che manca nei nostri amministratori è il coraggio di andare contro corrente e affrontare scelte che vadano a favore dei valligiani, invece di accontentare il consigliere regionale di turno.
      Comunque ci vogliono i giovani che apportino idee e iniziative e si mettano in gioco con il loro territorio e affrontino a testa alta la burocrazia italiana.

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  5. L' esempio del falò spiega quasi tutto...

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  6. L'esempio più efficace ce lo danno i Sud-tirolesi,loro hanno la loro identità,cultura che li rende competitivi sia in ambito italiano che in quello europeo(Austria).La valorizzazione del territorio non deve prescindere dalla valorizzazione della lingua e dalla cultura che devono creare quella condizione di vantaggio sia rispetto alle realtà italofone, che di quelle oltre-confine.Questo concetto è indispensabile per creare un cerchio che gira attorno alle nostre comunità beneciane, che girando deve portare prosperità e benessere, sfruttando la posizione di confine e la conoscenza della lingua slovena. L'atteggiamento da evitare è senz'altro quello di chiudersi a riccio e sopportare le ingiustizie e i magna-magna, delle vecchie politiche valligiane,la tenacia paga...

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