La nostra associazione – che aveva fatto sì che una festa paesana divenisse un evento di rilevanza internazionale, che aveva centuplicato nel giro di pochi anni il numero di ospiti, che aveva coinvolto agricoltori del territorio, artigiani e associazioni nell’organizzazione di una delle feste che ormai rappresentavano un biglietto da visita dell’intero territorio delle Valli del Natisone, del Torre e dell’Isonzo – è stata privata del diritto di organizzare il Brunjak. Il Comune di Stregna, nella persona del sindaco Mauro Veneto, non ha infatti concesso alla Polisportiva Tribil l’autorizzazione a organizzare la festa per il 2010, affidandola invece alla riesumata Pro loco Stregna.
Tutto il direttivo della Polisportiva Tribil Superiore esprime profondo rammarico per i fatti accaduti e giudica profondamente offensivo il comportamento dell’amministrazione del Comune di Stregna, comportamento che pertanto risulta assolutamente illegittimo, illegale e per nulla costruttivo, dal momento che mina i rapporti basilari della comunità di Stregna e contribuisce a disgregare il già provato tessuto sociale. Aggiungiamo altre considerazioni. Il Burnjak, festa tradizionale delle castagne di antica memoria, è stata riproposta, dopo anni in cui non era più organizzata da nessuno, dall’Associazione polisportiva e ricreativa di Tribil Superiore, che man mano si è avvalsa della collaborazione delle altre associazioni presenti nel nostro Comune. Dopo qualche anno, avendo bisogno di altre risorse operative, ha richiesto l’aiuto di altre associazioni provenienti dai comuni limitrofi. Ci sono voluti anni di impegno per portare al successo questa festa, che nel nostro intento voleva fare da vetrina alle bellezze, ai prodotti, alla cucina, alle risorse umane, alla tradizione culturale e musicale del territorio e voleva essere terreno di sperimentazione alla collaborazione transfrontaliera, tanto sostenuta e proposta dalla nostra Regione Friuli Venezia Giulia e dai programmi europei. Con il cambiamento avvenuto nel nostro Comune, tutto ciò improvvisamente è divenuto negativo e le autorizzazioni, che da sempre vanno richieste al sindaco, non ci sono state più concesse sia per il Burnjak sia per il Kries. La nuova svolta politica, ormai è ampiamente dimostrato, si è voluta impossessare di queste feste e con determinazione (apparentemente mitigate da flebili aperture) defenestrarci accusandoci, non direttamente ma per vie traverse, di loschi sotterfugi, disonestà e altro ancora. Noi riteniamo che fare una festa omologata alle altre feste delle castagne non fosse il nostro obiettivo e che l’apertura alla vicina Slovenia con la quale, oltre alla vicinanza, molte cose ci accomunano sia positiva. Questo pensiero è stato condiviso e appoggiato sia dalla Provincia di Udine sia dalla Regione Fvg e dalla precedente amministrazione. A Stregna, tutto ciò che era buono fino a ieri è diventato improvvisamente “reato”.
Ora, se il sindaco e la neonata Pro loco di Stregna non ci avessero voluto defenestrare e imporre la rinuncia dei presupposti che ci hanno portato fino a qui, avrebbero per esempio organizzato qualcosa di alternativo in altre occasioni e manifestazioni, come da noi più volte proposto, senza stravolgere ciò che esisteva e funzionava già e aveva richiesto non poco impegno di idee, braccia e collaborazioni. A Stregna c’è bisogno di fare molto, perché accanirsi su ciò che è positivo e funziona già?
Ai lettori lasciamo spazio di riflessione per trovare da soli la risposta. Concludendo, vorremmo avere anche le copie delle sette raccomandate che il sindaco ci ha inviato, perché, forse, qualcosa ci manca all’appello. Al presidente neoeletto della Pro loco di Stregna diciamo che, oltre ai valori dell’ospitalità, della cordialità e della generosità da lui citati, noi metteremmo in primo luogo il valore del rispetto, non solo formale, di chi ci ha preceduto. Il veleno sullo zuccherino, sempre veleno è... Con il nostro “commiato” auguriamo lunga vita al Burnjak e a tutti quelli che lo porteranno avanti.
Per noi è stata una grande festa e un grande terreno di prova di quanto si può fare se si vuole veramente. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato, soprattutto gli abitanti di Tribil e quanti ci hanno onorato della loro presenza. Siamo ancora convinti che la non rinuncia ai propri ideali sia una grande forza alla quale noi non sappiamo rinunciare. Buon lavoro e... speriamo ci torni almeno la voglia di fare festa!
Franco Qualizza per il direttivo dell’Associazione polisportiva e ricreativa di Tribil Superiore Stregna
Questo me lo ero perso.
RispondiEliminaChe bel itagliano hanno i nostri presidenti!
Qualcuno è abituato a fare non a scrivere!
RispondiEliminaio faccio festa! :P
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